96° A.U.C.

10/07/1979 - 21/12/1979

 

Gianni Alberico
Mauro Coggiola
Alberto Gioia
Antonio Pellegrino
96° A.U.C.




 

 

 

 

 

 

La Pattuglia Fantasma

 

 

Come tutti alla SMALP; e specialmente gli AUC fucilieri, ben sanno, le pattuglie previste dal nostro E.I. sono cinque, distinte in base ai compiti, ai mezzi per il movimento, ecc., come stabilito nella relativa pubblicazione 2000. Detta pubblicazione è da considerarsi però ormai ampiamente superata, se non altro perchè non contempla il sesto tipo di pattuglia, recentemente apparso presso la 1a Cp. AUC: ci si riferisce ovviamente alla "PATTUGLIA FANTASMA". Vale la pena di esaminare più nel dettaglio questa unità così singolare.

COMPOSIZIONE: il numero classico è di sei "AUC MONA" (°), uno dei quali funge da comandante, e gli altri sono suoi diretti complici di malefatte.

ARMAMENTO: vien distribuito 1'armamento individuale giusto pro-forma, dato che difficilmente, non trovandolo, si scontra con il nemico.

EQUIPAGGIAMENTO: NON ha RV2, NE' bussola, NE' binocolo, in quanto la collaudata perizia degli AUC sopperisce a tali mancanze: infatti il senso dell'orientamento e la percezione della quota sono estremamente sviluppati in ogni componente della pattuglia; viene data loro soltanto la carta topografica, a patto che non sia troppo recente, perchè potrebbe in tal caso creare difficoltà. Per quanto riguarda il sostentamento ognuno può disporre, durante le azioni di sorgenti, prati a boschi (per bere, brucare, cibarsi di radici...).

FORMAZIONI: inizia con la classica "in fila" per poi passare alla formazione "sciolta" quando si tratta di trovare i sentieri; i collegamenti tra gli uomini vengono mantenuti a voce, per mezzo di imprecazìoni varie.

ZONA D'AZIONE: il terreno su cui agisce più agevolmente questa pattuglia è costituito da pietraie, bosco fitto e dirupi; sono preferiti ( ricercati )tratti umidi e scivolosi.

MODALITA' D'AZIONE: esce dalla caserma tra le prime pattuglie, alla alba e ben presto si dilegua, andando a cercarsi un banco di nebbia (deve esserci la nebbia affinchè l'azione possa essere portata a termine con successo: la buona visibilità sminuirebbe troppo le prestazioni della pattuglia). Dopo aver lasciato le strade asfaltate procede snella e veloce tra rovi ed arbusti, evitando ad ogni costo i sentieri. Giunge non vista, (a soccorsi quasi mobilitati per la sua ricerca a quindi ormai inattesa) sull'obbiettivo, e subito rientra alla base, dopo un lauto rancio a base di niente senza pane e abbondanti inspirazioni di nebbia. In caserma ogni uomo cerca rapidamente di confondersi (.. per ovvi motivi) nella massa degli AUC per la qual cosa tali pattugliatori sono particolarmente addestrati.

(°) La definizione di "AUC MONA" è argomento di discussione; la maggioranza degli interpreti intenda con tale termine quell'allíevo ufficiale che, se richiestogli, dice di aver capito, ed in effetti è vero in quanto ha capito il contrario. Inoltre questo personaggio è il protagonista principale degli aneddoti di CAPITAN REATO; mediamente sono presenti da 140 a 150 "AUC MONA" per ogni corso.

 

 

 

 

 

 

 

 

Tanto è naja

 

 

Nella valle più riposta
m'ha mandato in Val D'Aosta
per cambiarmi in Ufficiale
nella bolgia più infernale.

Presto giunge il gran momento
di provare il mio ardimento.
Canne, bombe a baionette
son già pronte tra le vette

A Buthier con 1'arma in mano
ti sforacchio il Capitano,
alla prova col cannone
stendo al suolo il Battaglione

Nella grande confusione
mi preparo all'escursione.
Il manipolo tien stretto
sul sentiero maledetto

Certo abbiamo esagerato
ma qualcosa abbîam saltato;
non abbiamo cazzuolato
il nostro CAPOREATO

e le grandi, eccelse menti
di due o tre Sottotenenti.
Per esempio C'è chi dice
che banfàr non gli si addice

Fischi, spari; bombe e cozzi
pavoneggia Sten INTROZZI
C'è chi gioca ai soldatini
come il caro TOMAINI

se nascondi un fogliettino
fà attenzione a POLI RINO
Se nel ciel vedi segnali
chi li fa se non VIGNALI?

Se la vita è poco gaja
non pensarci: "Tanto è naja"!
Ma se il tempo non ti pecca
figlio mio, PENSA ALLA STECCA !!!

 

 

 

 

L'Inquadramento Topografico

A mio figlio (maiale)

Sono l'allievo Cavallo Pazzo incaricato di inquadrare 1'inquadramento topografico, L'inquadramento topografico é quella cosa che si fà dopo mangiato: per questo è una cosa seria. Noi tutti, dopo mangiato, siamo soliti fare una cosa seria: tra di noi c'è chi lo fà ormai solo per abitudine, chi silenziosamente e mestamente ma composto a rispettoso e chi con fragore, slancio, ardore e passione. Quindi per ragioni topo-meteo-logistiche in marcia, dopo mangiato, ci dedichiamo all'inquadramento topografico.

L'inquadramento topografico potrà essere meno intimo, meno liberatorio, ma sicuramente altrettanto serio. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi rifletta: subito dopo pranzo, immediatamente prima di ripartire altro che serio, addirittura drammatico!

Noi ne conosciamo due tipi: l'inquadramento topografico estivo e l'inquadramento topografico autunnale.

Il primo si fà dopo aver mangiato pasta a fagioli e bevuto birra bollente: si fà sudando ed è caratterizzato da un'atmosfera calma ma non tranquilla (alludo al ribollire di intestini, al russeggiare dei pisolini tattici realizzati ad occhi aperti in maniera speditiva). Il secondo tipo, l'inquadramento topografico autunnale trova una situazione gastro-intestinale detta a "posto scoglio", scompare l'afa ma non il sudare, il quale, per la temperatura notevolmente ridotta, causa il cosidetto freddo bestia.

Inutile dire che siamo ansiosi di conoscere 1'inquadramento topografico invernale, mentre quello primaverile, SE LA BUONA STELLINA ci assiste, contiamo di vederlo da un altro punto di vista. Non so se, casualmente, qualcuno di voi abbia notato l'umore del capitano alle 8: ebbene, la materializzazione del Nord va fatta cosi.

Non si deve assolutamente capire se uno è così imbestialito perchè ha perso la bussola o se è perchè non trova punti di riferimento. Dubbío legittimo se si pensa alla calma, alla serenità, addirittura all'humour che il capitano sfoggia arriva ai riferimenti storíci: probabilmente non sa proprio con chi o con cosa prendersela.

L'allievo normalmente è invece, nel materializzare il Nord, molto più tranquillo e pacato, anzi evanescente, quasi ascetico: per questo trova mistico. Nel parlare delle strade non pensa al numero della statale ma al sentiero percorso: per questo trova lungo.

Soprattutto se è un mortaista; infatti la vita è fatta a scale, chi le scende a chi le sale. I1 mortaista le scende e le sale (Chaligne). Da approfondita ricerca storica pare the l'inquadramento topografico sia stato inventato da Licurgo per ottemperare alle esigenze masochistiche degli spartani mentre Nerone lo sostituì alle troppo docili fiere per i Cristiani. Nel Medioevo, per scarsa sensibilità alle scienze era invece in auge il cilicio.

Venne poi ripreso dalle Repubbliche marinare: infatti Amalfi fu condannata al bradisismo, Venezia all'acqua alta, Pisa all'abbassamento della torre. Solo Genova lo resiste infatti solo i genovesi sanno disinnescarlo interpretandolo in maniera non nociva.

Conobbe in seguito alti a bassi, ma soprattutto bassi fino all'invenzione della Tivvù. Dopo la scomparsa della rotta però è stato riadottato dall'Esercito ed è riproposto oggi ai prodi AUC non essendoci in marcia cessi da pulire o settori da spazzare. Quando stà per arrivare un elicottero, qualcuno si sente Paladino dell'inquadramento topografico: noi diciamo allora "Paladini non rompete la durlindana".

Non volendo appesantire eccessivamehte di nozioni tecniche questo mio breve scritto, mi permetterò tuttavia di consigliare qualche test essenziale affinchè possano essere soddisfatte le esigenze di chi ha il pallino della topografia: costui sia benedetto.

Spero sia anche soddisfatto chi ha il pallino dell'inquadramento topografico: ognuno ha il pallino che si merita; e noi abbiamo evidentemente molto peccato. (Ogni riferimento a persona, fatti e comandanti esistenti in realtà è puramente casuale).

 

 

BIBLIOGRAFIA AUTORI
Come orientarsi quando c'è vento COPRI - TEVI
Dove dirigersi quando c'è bufera AL -BAR
Per stare tranquillo in marcia MARCO - VISITA

 

PENSIERINO DELLA SERA

Se voi annà pe' la retta via
va con Dio e così sia
Se voi annà pe' la via storta
viè con noi Ce cchi ce porta.

FRA' - SALINBENE

Colgo l'occasione per ringraziare vivamente il monte Emilius, la Becca di Nona e la Punta Chaligne per l'importante contributo dato allo sviluppo dell'inquadramento topografico sportivo.

 

 

 

 

Chef XX

 

Se un giorno vi trovaste, sia pur per caso, a passare dalle parti di Aosta, non dimenticate di andare a gustare un ottimo pranzo alla "TRATTORIA SMALP ", nota per i suoi menù ricchi, variati e raffinatamente preparati ed indicata tra l'altro dalla Guida MICHELIN con tre stelle.

Procurate però di prenotare con un certo anticipo in quanto, pur essendo dotata di un locale piuttosto spazioso (circa 300 posti ) raramente si riesce a conquistare un tavolo libero perchè ad essa è legata una clientela molto numerosa ed affezionata che non perde mai l'occasione per apprezzare i pregiati piatti proposti .

Appena entrati sarete gentilmente invitati ad accomodarvi e tutto l'ambiente vi metterà a vostro agio; dopo pochissimi minuti sarete accolti dal ben noto CHEF XX che vi presenterà la "forza" del suo menù.

ANTIPASTI

Crostini anti-schock con paté d'arresto
Insalata di Cigala di mare
Lumache alla senese
Lingua spolverata al sangue alla Clou Neuf


PRIMI PIATTI

Vermicelli alla "fuciliera"
Rigatoni destrorsi alla Romito
Penne bianche all'arrabbiata
Sformato di fette di mulo all'AUC


SECONDI PIATTI

Osso buco senza rinculo
A . . .bacho alla Chaligne
Bistecca al Vibram
Cazzuolata alla Trevigiana
Filetto di figliaccio maiale alla disgraziata


DOLCE

E S A U R I T O


FO R . MAGGI

Tom ... ini


VINI

Lacrima Christi d'annata


PREZZO

COSTI QUEL CHE COSTI ! ! ! ! ! !

 

 

 

 

 

 

Il secondo Plotone

 

 

Definizione: la píú piccola unità, complessa da comandare, a causa dello spirito estremamente indipendentistico di ognuno dei suoi componenti.

Il secondo plotone è chiaramente distinguibile fin da lontano per il suo incedere fiero e baldanzoso ed in particolar modo per l'ingombrante presenza dell'insostituibile guida, più materiale che spirituale, STEN MC INTROZ simile, grazie alle dimensioni tondeggianti ed ai suoi ampi occhiali, ad un comodo e vetratissimo pullman per grandi crociere.

Degni di nota per essersi distinti in piú di una occasione ed orgogliosi di appartenere al celebratissimo secondo plotone sono alcune delle più belle figure di quello che è il vivaio dei giovani d'oggi. Tra questi spicca in particolare un nome: Ricevuti. La sua è un'immagine indubbiamente emblematica e suscita, più che ammirazione, perplessità generale in quanto non ci si riesce a rendere conto di come un individuo possa radunare in sè contemporaneamente tante pessime qualità quante ha dimostrato egli di possedere. Comunque le sue doti rilevanti consistono principalmente nella puntualità ed in quello che si può definire un suo "pallino": 1e scarpe sempre lucide e brillanti.

Rimane sostanzialmente un grande sognatore ed è sicuro di riuscire un giorno della sua spensierata, inutile nonchè nociva esistenza a farsi notare da qualche pezzo grosso del ramo automobilistico perchè in tutta la sua ingnoranza, è anche convinto di saper portare bene un automobile. Tra le sue ímprese rilevanti va segnalata in particolare la volta che, riuscendo ad eludere la sorveglianza di "pullman" MC INTROZ riusci a farsi lasciare alla sede centrale della SMALP (Castello Generale Cantore) rientrando quindi in caserma grazie ad un passaggio offertogli dal Capo di Stato Maggiore Ten. Col. STERPONE. L'imprevedibilità è un'altra sua caratteristica e lo dimostrano i repentini cambiamenti di spirito, da laborioso ed estremamente efficente in caserma, ad assopito e malinconico al di fuori di essa a oausa del suo carattere chiuso, timido, introverso e complessato. Pare piaccia molto alle donne e le sue perenni occhiaie tendono a dimostrarlo.

E' giusto a questo punto far mente locale o meglio "farsi parte diligente" nei confronti di un personaggio che deve il suo successo nella vita al fisico prestante e marmoreo oltre che alla parlata morbida accantivante e ricca di ricercati vocaboli. Un vero uomo un grande nome: Pietraroia. E' ritenuto a ragione una delle colonne portanti e punto di riferimento del secondo plotone oggetto, non dimentichiamoci, di queste pregevoli note.

E' nei momenti critici, quando conta una decisione sicura e repentina, che il nostro si evidenzia in tutta la sua grandiosità. In queste occasioni gli basta esprimersi mediante due o tre monosillabi gutturali per polarizzare su di sè 1'attenzione dei presenti e metterli al corrente del piano da lui congetturato dopo elucubrazioni mentali vietate alla maggior parte dei comuni mortali. Possiede una forza titanica ed è amato da tutti, soprattutto dai cani i quali, scambiandolo grazie alle generose dimensioni del torace ed alla sorprendente staticità, per un cartellone pubblicitario, lo considerano il più bel posto per scaricare i bisogni che li affliggono.

Un meritato riconoscimento giunga anche all'allievo ufficiale Scipione il quale memore di tanta gloria ottenuta qualche tempo fa dal suo omonimo precedessore, pur senza disporre di un esercito e di elefanti per scavalcare le Alpi, ha voluto tornare nei luoghi di tanta "pachidermica" gloria a rinverdire, armato di soli zaino a fucile, i rinsecchiti allori. E' riuscito solo in minima parte nel generoso intento, però nel tornare alla dolce regione pago di ben altra soddisfazione potrà dire di essere stato eletto "mascotte" del secondo plotone.

Apriamo a questo punto una piccola parentesi; gli elementi di cui il vostro umile redattore si accinge adesso a parlare costituiscono una piccolissima unità all'interno della grande famiglia, intesa come plotone. Gli interessati in questione sono gli allievi: Mosaner, Matteoti, Simoncelli messi in quest'ordine così come in quest'ordine è il lorc valore, anche se tra il primo e l'ultimo la differenza non è abissale.

Tre differenti valori ma un solo denominatore comune:l'impegno, la dinamicità e la grande voglia di fare. Come non riuscire ad esempio a cogliere la luce di vivacità e laboriosità negli occhi e nello sguardo vivo di Simoncelli? O non rilevare 1'aspetto serio ed impegnato di un uomo come Matteoti che ha deciso di fare della correttezza e della tranquillità unite la sua bandiera? Era quíndi giusto che colui che fosse riuscito a possedere le doti uniche di entrambi i sopracitati avesse un giusto riconoscimento come è stato per 1'allievo scelto Mosaner, elemento di grande merito e buon comandante.

Troppo lungo sarebbe ora trovare il tempo, lo spazio e gli aggettivi più consoni a definire le innumerevoli qualità di ognuno dei 47 componenti del plurititolato secondo plotone. Resta solamente da esprímere una considerazione: sono tutti uomini che pur provenendo dai posti più disparati, hanno come scopo e motivo di vita una cosa sola: la volontà e la determinazione di continuare sulla strada del valore, dello slancio intrapreso fin dall'inizio sotto l'esperta mano conduttrice del, vale la pena ricordarlo ancora, STEN MC INTROZ forse un po' "banfone" ma ugualmente sopportabile e benvoluto. Bene, è il momento dei saluti con la speranza che il secondo plotone continui a seguire anche attraverso i corsi successivi questa sua traccia di gloria.

Retoricamente vostro, il redattore: AUC RICEVUTI STEFANO.

 

 

 

 

 

 

Il terzo Plotone

 

 

Il terzo plotone è situato al di sopra delle "rape" dei fucilieri delle camerate 7, 8 e 9 dell'ala sud della sontuosa palazzina dei conti Finzini. Continua a nord coi cessi, ad est col fetore emanato dal corridoi, a sud con un'appendice fuciliera di Kissopouli-Rastelli a ad ovest con la squallida regione dei contrarrestitori .

Il nord é materializzato dalla traiettoria media del cono di dispersione realizzato dalla scopa del piantone del 2° piano quasi tutte le settimane, quando appunto disperde la polvere nelle camerate succitate. Il terzo piano non c'è, il secondo è fetido, al primo piano abbiamo le mutande arancioni di Berti.

Viabilità: il pl. è raggiungibile mediante forte raccomandazione accompagnata da diploma tecnico - scientifico o laurea similare. La crema però è contraddistinta da studi che attraverso l'assimilazione del meglio della scienza, della tecnica, della storia, dell'arte, della giurisprudenza, hanno forgiato quella nobile figura, sintesi di umanesimo e di ricerca scientifica, che è 1'architetto .

Purtuttavia bisogna ammettere che se le qualità del candidato non fossero poi così eccelse ma la raccomandazione fosse molto forte, 1'aspirante mortaista si ritroverebbe nei controcarro o se di origine nord orientale Alpino d'arresto . Non bisogna però esagerare nelle telefonate perchè altrimenti potrebbesi trovare un alpino d'arresto non solo friulano ma addirittura di quel di Mondovì; non si sa May. Mentre le vie del Signore sono infinite e tutte le strade portano a Roma (vedi destinazioni) la strada per il terzo plotone è come la mamma: ce n'è una sola.

Gli abitati principali sono : la contrada 14, la contrada 15 e una frazione della contrada 16. Nella contrada 14 ci sono tutti i pancioni , anzi gli ex pancieni quali Filippini, Coggiola, Pellegrino, Marchetto e Feltracco . Feltracco però ha un pò esagerato nella cura dimagrante . Nodari e Benedetti sono i soliti infiltrati . La contrada 15, il cuore del plotone, è stata ottenuta scartando prima la testa e poi la code (Tacchella è l'eccezione che conferma la regola)