Artiglieri Alpini

 

 

ARTIGLIERI ALPINI 22a 23a 24a batterie Gruppo Belluno 1938-1943

Siamo ormai giunti al culmine della salita. E sulla cima deporremo una ghirlanda di stelle alpine. Sarà questo l'atto finale e più appagante del nostro ormai biennale impegno letterario biografico. Sarà questo il nostro ideale ringraziamento ai tanti artiglieri alpini del Gruppo Belluno che in prima persona, o tramite i familiari, ci hanno affidato i loro ricordi, centinaia di foto, lettere, diari, taccuini, interviste perché una parte della loro giovanile esperienza, dalla dura naja alpina alla sofferta partecipazione alla guerra, non andasse dispersa.

Dalle estenuanti prime salite sull'Antelao con l'obice 75/13 in spalla per fare il callo, a quelle più massacranti sul Tomorrit con la morte sempre in agguato. E poi le gelide piogge senza un riparo, il fango vischioso, la fame, le malattie, una guerra combattuta per "il dovere", ma non per convinzione. La perdita degli amici più cari, la solidale reciproca assistenza. Il tutto condiviso col provvidenziale tenace mulo, non esclusa la morte.

Sì, indubbiamente è questa la vera scoperta di tutta la nostra certosina ricerca: una fraterna amicizia cementata dalle asperità, una schietta solidarietà, una mano sempre pronta. Una fratellanza a volte più forte di quella carnale, che si è protratta per tutta la vita e che i familiari continuano a mantenere vitale.

Saranno 280 pagine a racchiudere oltre 290 foto, documenti e molti cari ricordi. Meno di quelli che abbiamo raccolto, ma dovevamo pur concludere. La maggior parte reperiti entro un diametro di 25 km della Romagna occidentale, più alcune fruttuose puntate fuori presidio a Bergamo, Brescia e Roma. Ma quanto ancora meriterebbe di diventare patrimonio comune! Questo è un primo passo, uno stimolo a proseguire, un invito a conservare, un obbligo a non dimenticare. Un gesto d'amore e di rispetto rivolto a quegli artiglieri alpini, in particolare a quelli romagnoli, che ci hanno lasciato proprio alla vigilia di dare alle stampe l'opera, e che fin dal primo incontro ci hanno incoraggiati con viva disponibilità e giovanile entusiasmo, come Salvatore Golfari di Bagnacavallo e Luigi Gamberini di Lugo di Romagna.

Il ponderoso archivio fotografico del notaio Antonio Bosi di Castel Bolognese, per anni figura di spicco fra gli artiglieri della nostra Sezione, ci ha istigati a questa pubblicazione. Perché non rendere di pubblico dominio una così ricca, umana, fraterna testimonianza storica. E da questo fondo fotografico è scaturita la forza aggregante di tutto quanto si è poi via via aggiunto, a completamento di un ben determinato progetto e dove confrontando le diverse testimonianze abbiamo rilevato ineccepibili riscontri. Ed ecco così uscire dagli archivi familiari foto e memoriali di storici artiglieri della nostra terra: da Ivo Buscaroli di Dozza, a Leo Mengoli di Imola, a Terzo Contoli e Ottavio Montevecchi di Faenza, oltre ai tre artiglieri già ricordati.

Ma le loro esperienze ci hanno poi necessariamente obbligati a dover interpellare altri loro commilitoni di Bergamo, Brescia, Roma, fino ad imbatterci in un'inedita Campagna di Grecia argutamente illustrata in una ottantina di vignette. E come atto finale ecco la decana delle infermiere volontarie imolesi, quella Rosetta Baroncini la cui lucida memoria esalta le 104 primavere, la quale ci racconta di come prestò le prime cure nell'ospedale militare di Berat a migliaia di nostri alpini e artiglieri offesi da congelamenti e ferite da armi da fuoco.

Ricordavamo prima le oltre 250 foto proposte da questa pubblicazione. Vi invitiamo a soffermarvi su di esse per qualche istante, ad osservare i volti di questi protagonisti. Sarà breve il passo dalla spensierata baldanza dei vent'anni alla stravolta espressione scolpita sui visi dalle sfiancanti ascensioni e dalle continue privazioni. Istantanee colte sul campo, molto più esplicite degli essenziali testi che le accompagnano.

 

Luigi Melloni - 99° A.U.C.

ARTIGLIERI ALPINI 22a 23a 24a batterie gruppo Belluno 1938 - 1943.
Testimonianze e foto degli artiglieri romagnoli.
A cura di Luigi Melloni; Giovanni Vinci; Franco Orselli.
Pag. 280, oltre 250 foto, formato 29,7x21.
Carta Bianca Ed. Faenza (RA), maggio 2011